lunedì 10 febbraio 2014

Quando i libri fanno notizia

-->
Nei giorni scorsi una mail inviata da “Il libro con gli stivali” - una libreria specializzata ragazzi, di Mestre, Venezia terraferma - avvisava me e altri professionisti della filiera del libro di una notizia proveniente dal territorio. Dal loro territorio.
La notizia riguarda una fornitura di libri per i servizi 0/6: asili e scuole dell’infanzia.
Bene, direte voi. Finalmente fanno notizia buone pratiche e azioni pubbliche virtuose tipo la dotazione di una cinquantina di libri alle scuole per i più piccoli. Libri belli, tra l’altro. Leo Lionni, Mario Ramos, Eric Battut…
La notizia però non è questa. Non è la condivisione di una buona pratica. È la polemica conseguente. Pare possibile? Una polemica con tanto di lettere ai giornali locali?
E già. Perché l’iniziativa si chiama “Leggere senza stereotipi”. Questa dicitura è stata subito interpretata da fini menti, e rilanciata da taluni media, come “fiabe gay” o “favole gay”.
Il Gazzettino, storico e diffuso giornale veneziano che attenderemo a ben altre prove, cavalca la notizia facendo confusione dilettantesca.
Innanzitutto spiace dover evidenziare a professionisti della comunicazione e dotti colleghi che le categorie “Fiaba” e “Favola” – oltre a non essere sinonimi – non sono neppure applicabili ai testi d’autore e agli albi illustrati dell’odierna (un odierno che dura una secolo e mezzo) letteratura per l’infanzia. L’altro termine in questione, di fronte a questa prima prova di ignoranza in fatto di letteratura e bambini, temo non possa rientrare per davvero nella capacità di analisi e comprensione di certi commentatori. La questione peraltro, sarà bene dirglielo, non esiste: non esistono favole gay. Non quelle nella lista di certo. Anche perché “leggere senza stereotipi” non riguarda solo le scelte affettive e quindi sessuali.
Esistono invece buoni testi di letteratura illustrata, per tutte le età, capaci di far vivere e condividere esperienze ampie e articolate: dall’intrattenimento alla riflessione. Anche intorno al fatto che siamo tutti essere umani, grossomodo mossi dalle stesse passioni (sì, pure il grezzo titolista), e proprio in quanto umani felicemente disponibili a uno spettro non univoco di comportamenti (altrimenti non avremmo colonizzato il pianeta meglio delle formiche, dai poli alle foreste equatoriali).
Agli ignari polemisti consiglio solo di leggersi Piccolo blu e piccolo giallo di Lionni, si faranno un regalo.

Nessun commento: